Premio Golfo – 2° posto per Calpurnia l’ombra di Cesare

Freccia Bianca alle 6.57 dalla stazione Termini, che vuol dire uscire di casa prima che sorga il sole per raggiungere il centro di Roma.
Ma non fa nulla: anche se la lotta tra melatonina e adrenalina è vinta dalla prima, ci sarà un lungo viaggio in treno durante il quale potrò dormire ancora. La borgata che attraverso si sveglia presto tutta la settimana, c’è sempre qualcuno che alle 5.00 è già sulla via del lavoro e qualcun altro che, invece, è sulla via del ritorno. Io sono spinta da un evento felice: il mio romanzo, che mi ostino a chiamare “la mia bimba”, si è aggiudicato il secondo posto al premio nazionale Il Golfo. Per questo sto andando a La Spezia. E ancora più bello è sapere che lì incontrerò un collega, autore della stessa casa editrice, che ritirerà il primo premio.
Per me ci sono cose più importanti di qualsiasi premio, di qualsiasi numero di vendita o recensione, sono felice di pensare che alcuni dei miei lettori sono diventati miei amici, che alcuni amici sono diventati colleghi.
Scriviamo per essere umani, tutto il resto lo lascio a chi vuole tirarsela. Io sono troppo pigra per questi esercizi da palestra 😉

presentazione a Sabaudia, 22-11-2015

Le partite che si giocano in casa non sempre sono quelle con maggiori possibilità di vittoria. Sicuramente sono le più impegnative, che ti portano a confrontarti non solo con il tuo gioco, ma anche con le tue emozioni e i tuoi ricordi, buoni o cattivi che siano.
Dopo questa metafora calcistica – o, nel mio caso, dovrei dire “da cestista molto dilettante” – lascio un rapido resoconto in soggettiva di questo evento di cui, a quanto pare, il paese ancora parla. Perché siamo state troppo brave.

squadra di donne, squadra vincente
squadra di donne, squadra vincente

A proporlo, immaginarlo e orchestrarlo è stata la vulcanica Marina Brucchietti, presidente dell’associazione “Un’altra… Sabaudia”.

Al suo fianco, a presentare, Piera Bigarelli, elegantissima e luminosa.

Abbiamo affrontato un attimo di impasse nella ricerca di una sede, perché Sabaudia ne offre di eccezionalmente belle. La linearità architettonica e la gestione degli spazi pubblici gioca a favore di ogni iniziativa.

A orientare la decisione è stato infine il genuino entusiasmo dimostrato dal DSC_0032Comandante della Scuola del Corpo forestale dello Stato, il dott. Alessandro Bettosi, che ha creduto in questo evento quando noi avevamo ancora dubbi sulla data. Il suo interesse non poteva lasciarmi indifferente (è un fan di CaioGiulio, sappiatelo!), così come non lo ha fatto il suo magnifico discorso introduttivo, il 22, nella Sala Conferenze della Scuola stessa.

Con un’energia invidiabile, in poco Marina ha fatto apparire locandine, inviti, decorazione floreale, buffet, banchetto per la vendita delle copie.
Intanto io montavo il video introduttivo, rivedevo i testi, facevo salire su questa nostra allegra barca due amici, nonché due attori: Stefano Saffioti e Giorgia Staiano. L’ho detto sempre: la mia vita dal percorso “originale” mi ha portato a conoscere persone dei più disparati ambiti, accomunate dall’entusiasmo e dal talento.

Presenti circa settanta persone… un vero successo. Perché c’è da considerare una dura una DSC_0020realtà, e ciò che esistono tre tipi di esordienti: l’esordiente già noto, l’esordiente stimato-professionista-del-luogo e l’esordiente e-tu-chi-saresti. Io appartengo alla terza categoria.

C’erano tanti, tantissimi abitanti di Sabaudia e dintorni, in un clima di entusiasmo condiviso.
Ho cercato di dare loro il meglio, spero di averli così ringraziati della presenza. Avrei voluto fossero ancora di più, perché mancavano i miei coetanei, le persone che avevano diviso con me la crescita. Ma abbiamo festeggiato tenendo nel cuore anche chi sarebbe voluto venire, ma non ha potuto farlo.

D’altronde la presentazione è stata anche una celebrazione della vita e dei sentimenti che accomunano in una sola catena gli esseri umani di ogni epoca.
A quel punto, il tempo non esiste più.
Non ha peso, non c’è. Tra noi e loro c’è un velo impalpabile e nulla più.

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Con Stefano Saffioti e Giorgia Staiano, che ci hanno fatti emozionare!

Abbiamo parlato di Calpurnia, della sua famiglia, del suo mondo… di un “easter egg” nascosto nel De bello gallico, di padri e di figlie e del loro smisurato e dannoso amore, di sfide, di scelte di vita, di poesia, di razionalità, di Plutarco ed Eva Cantarella, Livio e Goldsworthy.
Il tutto con, alle spalle, le onde del mare che si sovrapponevano con dolcezza alla copertina del libro, per evocare quella sottile linea blu che ci accomuna, ci avvicina, ci unisce.

Far circolare l’energia vitale è facile, quando si parla di ciò che si ama, del mondo in cui si è scelto di far albergare il nostro io più profondo, quello che nessun limite spazio-temporale potrà bloccare.
DSC_0056 Ci sarebbero state tante altre cose fantastiche da dire e condividere, ma il buio di novembre ha nascosto presto la bella pineta al nostro fianco.
E tra baci, abbracci, firme e pasticcini è finita una giornata che io non dimenticherò.
E chissà che anche i presenti non la ricordino a lungo. Se ricorderanno chi è Calpurnia, a me basta già.
Con un grazie a tutti coloro che con il loro lavoro, la loro disponibilità e la loro fiducia hanno reso possibile questa presentazione.

prossimamente in libreria…

CALPURNIA, L’OMBRA DI CESARE

Lo dico con un’emozione incredibile, che mi rende effervescente come un bicchiere d’acqua fresca in questa estate oltremodo rovente…
Lo dico, mi emoziono e non finirò mai di incantarmi e meravigliarmi quando guardo la copertina,  quando ripercorro con la mente il cammino che ci ha portate qui…

CalpurniaProssimamente in uscita, per Leone Editore, il mio primo romanzo storico, ambientato nel I secolo a.C., principalmente tra Roma ed Ercolano, con qualche escursione a Piacenza, Sirmione e Alessandria d’Egitto.
Il titolo – Calpurnia, l’ombra di Cesare  – dice già tutto. A togliere eventuali dubbi, provvede la sinossi.

Dopo essere cresciuta nella stimolante villa del padre ai piedi del Vesuvio, all’età di diciotto anni Calpurnia deve adattarsi al suo nuovo ruolo di moglie di Cesare, e quindi imparare a conciliare discrezione e presenza, a essere al di sopra di ogni sospetto senza perdere se stessa. Dopo la partenza di Cesare per la Gallia, terribili prove aspettano Calpurnia, che capisce di dover agire sempre come se il marito fosse lì al suo fianco, di doverne anzi essere l’ombra a Roma: l’ombra perfetta della luce più brillante.

Ne parleremo ancora, su questo sito e altrove, per condividere il cammino e tutte le bellezze che può offrire a chi lo percorre: musica antica, ma anche arrangiamenti moderni, ricette di cucina senza tempo, musei e telefilm, fumetti e affreschi, fotografie, video e ricostruzioni digitali… Insomma, questa volta solo bei sogni.