Ricominciamo a promuovere i libri

Il Covid-19 è stato una botta per tutti. Per quanto qui a Roma ci abbia toccati di striscio, abbiamo trascorso settimane surreali e altre ne trascorreremo. Non posso lamentarmi: ho continuato a lavorare, mi sono adattata subito ai nuovi rituali fatti di mascherine e scene isteriche in caso di starnuto allergico, di pelandroni che pontificano e gente che, in silenzio dietro la sua Ffp2, fa il suo dovere, va avanti. E, magari, vive. Se c’è la musica in filodiffusione, in metro, canticchia anche. E, pure se non si vede, ride.

Chiaramente la promozione dei libri, come tutte le cose della vita, si è fermata. Per me, che non vengo ospitata in librerie o fiere, è cambiato poco. Ma anche i miei tentativi sono stati congelati.
E allora, ricominciamo.
In epoca di distanziamento sociale, l’autore sconosciuto è quasi avvantaggiato: i pienoni di folla agli eventi sono impossibili, quindi il distanziamento è una realtà. Con un po’ di fantasia, si può persino presentare all’aperto, a tu per tu. I piccoli sono più agili, sgusciano come guerriglieri tra le maglie dei disastri. Leggete la scheda qui sopra!

il mio prossimo romanzo storico – sesto indizio e rivelazione

Ed ecco l’ultimo indizio sul mio prossimo romanzo storico, che uscirà tra un mese esatto per Oakmond Publishing, una casa editrice piccola e temeraria di fronte alle sfide della qualità, unione di passione italica e precisione teutonica.
Qui, davvero, getto sul tavolo tutte le mie carte.
Il canto degli italiani, universalmente conosciuto come Inno di Mameli, in questo video è arrangiato con la chitarra classica e sonorità blues. A me piace soprattutto il giro iniziale, lento e appassionato.
Il nostro inno è prima di tutto una poesia intrisa di ideali elevati, di fratellanza umana, di coraggio, di impegno. Un testo prezioso, opera di Goffredo Mameli, un uomo giovane e bello come sono sempre gli eroi. Chissà quanto avrebbe potuto dare, all’Italia, un ragazzo così, se avesse potuto invecchiare.
Devo ammetterlo: non so se Mameli, che era un poeta e un combattente, cantasse o amasse suonare qualche strumento. In compenso Mazzini era più che capace di fare entrambe le cose. Il suo saggio sulla musica l’ho letto mentre cercavo di dormire in un gelido b&b cinese, immobile su un materasso pieno di buchi e bozzi, prima di un firmacopie.  I suoi pensieri, le sue lettere, i suoi articoli mi hanno fatto compagnia per due anni. Ed è per questo che vi aspetto il 2 giugno, sul sito della casa editrice, su Amazon e in libreria su ordinazione tramite grossista, con “Il magnifico perdente”.
Bum.
Questa è follia? Questa è Sparta?
No, signori, questa è l’Italia.

il prossimo romanzo storico – quinto indizio

Il mio prossimo romanzo storico esce a giugno e nei miei indizi musicali scopro sempre più le carte. Ecco un video delizioso: l’ouverture de La gazza ladra di Rossini, suonata con la chitarra classica. La persona che cercherò di far vivere e respirare tra le mie pagine si era occupata di musica per passione, aveva scritto anche di Rossini, e, come avrete capito da tutti gli indizi precedenti, suonava molto bene la chitarra. Non gli sarebbe dispiaciuto, probabilmente, unirsi a questi due bravissimi musicisti. Avete mai provato ad ascoltare la musica classica suonata con la chitarra? Io la trovo molto affascinante. Se avete capito di chi parliamo, vi starete dicendo: “Ma sei matta?” Come si fa, d’altronde, a scrivere un romanzo ambientato in quell’epoca su una persona che non va a cavallo, non imbraccia il fucile, non ha i capelli al vento e col cavolo che obbedisce? Si può, eccome. Anzi, per me è stata un’avventura salvifica.  Vi sfido a leggere e poi mi farete sapere. E per chi ancora non ha capito? Ne riparliamo a maggio, con l’ultimo indizio prima dell’uscita 😉

il prossimo romanzo storico – quarto indizio

Oh, questo è difficile. L’indizio sul mio prossimo romanzo storico, nascosto tra le note di questa canzone, è comprensibile solo per i veri pro, per quelli che si fomentano davanti a un libro polveroso come in troppi fanno davanti alla casa del Grande Fratello. Perché le scelte hanno sempre un prezzo, ma non è detto che accettare di pagarlo sia sufficiente a chiudere i conti con sentimenti che, a volte, vanno avanti fino alla fine. E sapete cos’è? Non è un romanzo. È vero. È la vita. Che fa male ed è favolosa. Buona danza, per tutta la vita, fino alla fine dell’amore, ammesso che questo abbia un termine. E poi c’è la voce roca e profonda di Leonard Cohen, che sembra essersi fumato tutto il tabacco di Cuba e potrebbe… vabbè, se avete problemi con il browser godetevi il tutto a questo link

il prossimo romanzo storico – terzo indizio

Vi è mai capitato di chiamare “mamma” o “papà” dei cari amici, di amarli come parenti e anche di più? A me sì. La mia vice-famiglia è più ligure del pesto, anche se ora non abitano più a Genova. Nel 2001 andai a trovarli e ricordo in particolare due aneddoti: Dario, che mi portò a vedere i carruggi indicandomi anche, con scrupolo da vera guida, dove si trovavano i bordelli. E Mariuccia, parlandomi di Boccadasse, mi disse che, se volevo capire Genova, dovevo ascoltare Creuza de mä. Ed è la canzone-indizio che vi propongo a febbraio. La data di uscita del prossimo romanzo storico si avvicina e più di qualcuno, a questo punto, unendo i puntini avrà capito di chi si parla. Sul sito di Oakmond Publishing si accenna all’epoca, le canzoni che ho proposto parlano di alcuni temi e  sono legate a due luoghi ben specifici. Un’intelligenza artificiale avrebbe già svelato il mistero. E voi? È stato dolce e amaro ripercorrere certi luoghi e certe memorie, scrivendo. Tante cose sono cambiate dalle mie estati infinite con la famiglia Fiore, resta a legarci un amore così forte che non va per il sottile davanti alla collocazione geografica o dalla mera permanenza su questa terra. Come sempre, se avete qualche problema di browser il video della canzone lo trovate qui.