A cosa serve leggere – contro gli analfabeti funzionali e i leoni da tastiera

leggere v.tr. [sogg-v-arg] v.tr. [sogg-v-arg] 1 Riconoscere e interpretare i segni della scrittura con i quali è composto un testo Ed è sull’interpretare che si casca male, ormai. Nei tempi dei social, in cui sono richiesti  testi  sempre più brevi e semplificati, nei quali tutto deve essere riassunto da un’immagine con due righe di testo stampigliate su di essa, chi non è abituato alla lettura come piacere o esercita un lavoro che non la comprende tra le attività, può dimenticare come si fa. Ossia, decodifica i segni ma non ne comprende il significato, fermandosi all’interpretazione delle prime righe, spesso filtrate dall’esperienza vissuta personalmente dieci minuti prima, senza saper né astrarre né contestualizzare.
Perché vi dico questo?
Qualche giorno fa, nella mia terra, in provincia di Latina, è accaduta una tragedia.
E vedere come sia stata interpretata dai commentatori social è stato l’ennesima prova che il detto use it or lose it vale davvero per l’uso della materia grigia. Continue reading

Letture & Riletture 2018 – febbraio

Anche a febbraio, oltre a due libri di recente pubblicazione, ho tenuto fede al mio impegno e mi sono dedicata alla rilettura di due classici:  Madame Bovary e Niente di nuovo sul fronte occidentale. Ho vinto facilmente la sfida di questo mese, perché per marzo il gioco si fa duro, avrò bisogno di qualche giorno in più  e devo anche prepararmi spiritualmente… Ne riparleremo! Intanto, ecco il racconto della mia esperienza di rilettura a febbraio 2018.

Non ricordo quanti anni sono passati da quando ho letto Madame Bovary. Probabilmente avevo l’età della protagonista nel momento in cui incontra e sposa il buon Charles, o poco più. Rimasi però fulminata dalla precisione linguistica di Flaubert, che si sposa con una leggiadria rara. Chissà perché, quando noi moderni ci mettiamo a descrivere qualcosa, diventiamo noiosi e pesanti. Io, in particolare, detesto le descrizioni ingolfate di marche e nomi tecnici per ricordare che, hey, questa è la realtà, bimba. Qui c’è un’altra classe, si percepisce quel discrimine tra il classico immortale e il prodotto che, per quanto bellissimo, prima o poi verrà dimenticato: questa è Arte. Continue reading

Letture & Riletture 2018 – gennaio

Ho deciso di ritagliarmi lungo tutto il 2018, anno che si prospetta cruciale, uno spazio per la rilettura di grandi classici. Perché il tempo dedicato ai libri sia il più possibile costruttivo e di qualità.
Per un caso fortuito e felice, in gennaio mi sono trovata travolta da due libri bellissimi e diversi tra loro, simili per età.
Ed è stato esaltante leggerli su due supporti, invece, del tutto diversi.

“Delitto e castigo”
è stata una rilettura programmata, tant’è che pur avendo il cartaceo ho usato una versione digitale per non perdere tempo andando “in paese” a recuperare la mia vecchia copia; le Lettere Aperte di Mazzini sono un regalo che mi è giunto a sorpresa, rendendomi felicissima. Io adoro ricevere libri. Figuriamoci se si tratta di un testo così importante, in  vecchia edizione, con le pagine morbide e profumate di nocciola e tabacco.

Non sono certo libri che si possono recensire – sarebbe un po’ come pretendere di insegnare medicina a un chirurgo… qualcuno ogni tanto pensa di poterlo fare, non certo io!  – ma mi fa piacere raccontare l’esperienza di lettura e rilettura, come incontro e un ballo danzato in differita, come qualcosa di mentale e fisico a un tempo.  Continue reading

Le idi di marzo nella narrativa contemporanea

cesareDelle idi di marzo si parla anche dal punto di vista della narrativa contemporanea, riflettendo sulla fascinazione che questo evento opera sui creativi, senza perdere l’ironia.
Lo facciamo sul blog “Un lettore è un gran sognatore”, a questo link, parlando di romanzi, canzoni, poesie, pensieri e parole ma anche cercando di scoprire la scintilla che muove l’ispirazione. Grazie mille a Giovanna Ricchiuti, giornalista e bookblogger, che mi ha permesso di fare questa esperienza in cui mi sono anche divertita un bel po’!