Ebbene sì, il crowdfunding ha avuto un successo insperato e “Origines Pictae”, il nostro volume di storie romane pensate in latino, a ottobre verrà prima spedito ai sostenitori del progetto e poi messo in vendita su uno shop dedicato di imminente apertura.
Oltre la metà delle copie raggiungerà altri paesi europei, molte anche un altro continente, a riprova che il latino è vivo e forse a non passarcela proprio bene siamo noi italiani.
Per me, che amo il lavoro di squadra, collaborare a questo fumetto scrivendo i soggetti e occupandomi poi di pianificazione e promozione è stata un’esperienza formativa e divertente, che ho intenzione di ripetere alla prima occasione.
“Origines Pictae” ha suscitato curiosità e interesse, aprendo la porta ad altri progetti legati al mondo antico, sempre a fumetti e senza timore delle lingue da usare. Italiano? Inglese? Greco? Perché limitarsi? Le lingue sono un veicolo che, erroneamente, ci insegnano a temere, quasi rendendole giudici del valore mentale di una persona invece che il ruolo di vettori di emozioni e informazioni.
Infine, rispondo in anticipo a una domanda che di certo prima o poi arriverà: perché il crowdfunding?
- Perché, in un mondo sempre più povero di risorse, ci fornisce una stima corretta delle copie da stampare (se ne stampano sempre di più, ma non in eccesso) scongiurando l’oscenità del macero.
- Perché ci consente di investire maggiormente sulla qualità di stampa, anche se lavoriamo a prodotti di nicchia.
- Perché, importantissimo, ci consente di ricompensare subito disegnatore e traduttore, invece che dopo un anno di vendite, come poi accade quando si entra nel canale normale dello shop. Per chi non lo sapesse, nel fumetto da libreria, anche chi svolge il lavoro più visibile viene pagato a percentuale, a differenza che nel fumetto da edicola.