leggere e mangiare

Leggere è uno dei piaceri della vita, ma anche il mangiare non scherza. Unire le due cose ha del sublime.
A “Più libri, più liberi” ho acquistato un libro che puntavo da un po’: Samnes che, chiaramente, parla dei Sanniti. Mentre stavo leggendo, mi sono imbattuta in una descrizione che mi ha fatto venire l’acquolina in bocca.

… Latte di capra e biscotti dolci di farina di farro con mandorle. Era questa la colazione che Ovia portava tutte le mattine alla sua padrona.

Così ho deciso di preparare dei biscotti ispirati a questa descrizione, amichevolmente detti “biscottini more antiquo”. Proseguendo nella lettura, troverete quale sfiziosa informazione in più!

Ho un po’ di familiarità con le ricette d’epoca romana, ma volevo realizzare qualcosa di apprezzabile anche dai non-history geek, così ho mischiato varie esperienze culinarie, con piatti tradizionali ma anche con le ricette di Berrino.

La prima caratteristica dei biscotti antichi, chiaramente, è l’assenza di zucchero. Ma questo non vuol dire che non siano dolci, anzi. Non sottovalutate il potere dell’uvetta!

Ho usato farina di farro semi-integrale, un po’ di mandorle tritate, uvetta ammollata e tritata, un uovo, burro, una punta di miele.
Con le dosi sono andata a occhio ma gli assaggini dell’impasto mi hanno subito rassicurata: ci avevo preso. E sono venuti proprio buoni!