il piacere quasi proibito della rilettura

E voi, rileggete ogni tanto i libri che avete più amato?

La domanda nasce in tempo di liste social, da un po’ circola la presunta elencazione della BBC sui 100 libri da leggere. Tra illustri esclusi e inserimenti molto di parte, la lista è oggetto di discussione ma per me è soprattutto uno spunto di riflessione. Mi accorgo di averne macinati parecchi ma anche di averne riletti diversi, qualcuno anche più di due volte.

È lecito, in questo periodo in cui tutto è sfida, tempismo e voracità, soffermarsi a rileggere? Anna Karenina, Madame Bovary, Lolita e Odissea: due volte. Guerra e pace e Niente di nuovo sul fronte occidentale: tre volte. I promessi sposi: due, la seconda per capire se la prima era stata inficiata dai doveri scolastici e no, proprio non mi garba. Memorie di Adriano: ho perso il conto. Dopo due riletture complete, spesso torno a spiluccarlo come una pietanza destinata agli dei, di cui assimilo e succhio il nutrimento di cui necessito.

D’altro canto, non sono una feticista della rilettura, non ho appuntamenti obbligatori con nessun testo se non quello che mi pungola a un nuovo incontro, improvviso e imprevedibile, con le sue parole.

E voi, rileggete? Perché si rilegge? Io vi trovo l’avventura di nuotare di nuovo – ma più in profondità – in acque che ci hanno riempiti di meraviglia.