
Quando un autore di romanzi decide di pubblicare un lavoro in maniera indipendente, di solito viene incoraggiato con previsioni del tipo: “La tua carriera è finita… non ti leggerà più nessuno perché nessuno ti ha selezionato.” Posto che spesso queste frasi sono pronunciate da soggetti con una coda di paglia lunga come quelle di Spinaceto nell’ora di punta, Costanza Sicanie Regina sta andando davvero bene. E questo pur non potendo nemmeno sfiorare il suo mercato d’elezione – la libreria – proprio perché gli autori indipendenti sono i nuovi appestati. Quindi, dopo aver smentito la prima tranche della profezia, volevo polverizzare anche la seconda. In realtà, a prescindere dalle “gufate” di soggetti interessati, ci tenevo ad avere una valutazione di esperti, possibilmente spassionata. Così ho iscritto il testo al concorso gratuito Amazon Storyteller2020, ma per arrivare alla valutazione di qualità bisognava prima superare quella di popolarità. Va da sé: non ce l’ho fatta. Il tentativo però è stato utile, perché ho imparato a usare le parole chiave e la leva del prezzo.
Era agosto e mi trovavo nella mia adorata piccola tenda ai piedi del Monte Vettore quando inviai una mail importante. Mandai il romanzo all’associazione culturale Extravergine d’Autore. Si tratta di un gruppo di professionisti, muniti di certi curriculum che mi rendono indegna di infilare l’usb nella presa. Il loro obiettivo è leggere e valutare con cura, sotto il piano formale e sostanziale, libri autopubblicati a loro sottoposti e “certificarne” la qualità.
E da oggi di Costanza Sicanie Regina si parla anche qui. A breve, sulla copertina apparirà il bollino della selezione Extravergine d’Autore. Ne sono davvero fiera, orgogliosa e contenta. Vi consiglio di dare un’occhiata alla vetrina di Extravergine d’Autore, perché ci sono davvero dei bei titoli, sfiziosi e stimolanti.