Rendo disponibile anche qui la favolosa diretta Streamyard di cui ringrazio Roberto Orsi, anima e papà di Thriller Storici e Dintorni.
Categoria: suggestioni
foto brutte, auguri belli
La prima mattina d’inverno mi sono svegliata molto presto. D’altronde, dai miei mi viene naturale: in campagna è la natura a dettare i ritmi. L’istante che precede l’alba mi ha incantata. Alle mie spalle, un’enorme luna piena tramontava nel bosco. Davanti a me, Circe velata di nebbia, Venere come un brillante nel cielo e il sole che feriva di rosa le nubi all’orizzonte. Un istante dalla bellezza assoluta, che mi ha commossa. Perché nel momento più buio dell’anno, la luce inizia a crescere. Ecco, io vi auguro di rendervene conto. In qualsiasi cosa voi crediate, che festeggiate o meno, vi auguro di percepire come il solstizio d’inverno sia il primo passo verso la primavera. E di godervi questa luce che aumenta, mentre la natura lavora per rinforzarsi e fiorire. L’inverno è bellissimo, se lo sai guardare. E se la foto di quell’alba è brutta, pazienza: non potevo resistere a uno scatto con il cellulare. Ma l’emozione che ho vissuto, i colori indescrivibili, resteranno dentro di me. Auguri.
Rilettura 2018 – marzo
Questa voltato fatto sul serio. In febbraio, con Flaubert mi è piaciuto vincere facile, perché ho sempre amato la leggiadria e la minuzia della sua penna. E lo stesso vale per Remarque, anche perché apprezzo – pur soffrendo nella lettura – la narrativa di guerra. Adesso la lotta si fa dura, perché a marzo ho deciso di rileggere I Promessi Sposi. L’incontro tra la giovanissima Sonia e il signor Manzoni A. è avvenuto in V ginnasio ed è stato animato dalla stessa cordialità che i bravi riservano a Don Abbondio.
Fu una combinazione di fattori. E mi piace riportarli qui, perché il libro è un messaggero potente. Man mano che passano gli anni e lui passa di mano in mano, si trasforma. Non è più solo il contenitore della storia narrata e del suo autore, ma porta con sé anche le storie di chi l’ha letto. E quella tra me e I promessi sposi è abbastanza speziata. Su Facebook la definiremmo una relazione complicata. Molto.
Iniziamo raccontando questo “fatale” primo incontro…
Foto del monologo tratto da “Calpurnia, l’ombra di Cesare”
Ecco alcune foto scattate durante il monologo “L’ombra di Cesare – Cicatrici”.
Ci sono i ricordi, lei speranze e una riflessione sulla dignità e sul destino.
In scena, come attrice e regista, la bravissima Chiara Pavoni.
Il costume geniale, con neve inclusa, è opera di Roberta Budicin.
Due donne fantastiche, professionali e generose.
Le foto, scattate da me, le trovate anche su www.chiarapavoni.it
Un anno è solo la punta dell’iceberg in questo caso. Due decenni di studio solitario e di stesure silenziose, un anno di pubblicazione. Il 17 settembre 2015, il romanzo storico “Calpurnia, l’ombra di Cesare” arrivava in libreria.
Sono stati dodici mesi incredibilmente intensi, contraddittori e faticosi.
Fatti di porte in faccia e finestre spalancante, di treni presi in orari assurdi, panini e ostelli, di incontri, di nuovi amici, di situazioni imbarazzanti, divertenti, frustranti, emozionanti.
Al di là del mio grigio e cupo quotidiano, la vita tra la carta e con la carta non annoia mai. I fogli tagliano, i fogli guariscono, uniscono, confortano.
Auguri, e cento di questi giorni.
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