Sabato 3 ottobre sono stata ospite dell’Accademia Res Aulica per l’inaugurazione del loro anno accademico, durante la rassegna “Scrittori con Gusto”.
Cornice meravigliosa dell’evento è stato l’elegantissima Boutique Hotel Calzavecchio, a Casalecchio di Reno, a due passi da Bologna.
Non avevo mai parlato in pubblico del mio libro.
A oggi non sono ancora riuscita a organizzare una presentazione, per mancanza di librerie disponibili e sicuramente anche per la mia inesperienza. Ho molto da imparare.
Ho rotto il ghiaccio e aperto le danze davanti alla platea eccezionale dei soci dell’Accademia.
Da leggersi con la voce di Forrest Gump: la mamma mi diceva sempre che con le parole posso fermare anche i treni.
Pare che, in un tale frangente, io abbia ritrovato quell’eloquio naturale che anni di precariato e sottoccupazione mi hanno insegnato a lasciar morire sulle labbra. Non perché non ci sia nulla da dire: sono strategie di sopravvivenza alle quali non ti abitui, ma ti adegui.
Ma lì stavamo volando in altri cieli.
Cenerentola ha danzato leggera con le scarpette di cristallo. La scopa poteva attendere.
Il fatto è che ho avuto delle Fate Smemorine eccezionali: uno scrittore e giornalista esperto, anche lui invitato alla rassegna, che con la sua spontaneità e con l’umanità tipica dei signori dell’animo, mi ha aiutata a tuffarmi in quelle acque battesimali; Fiammetta, amica che nei momenti importanti c’è sempre stata ed è venuta a sentire la presentazione; e il mio Francesco, che in questo periodo così delicato, è ancora più presente e premuroso, viziandomi in maniera imperdonabile.
Invitati, oltre alla sottoscritta, Vito Bruschini che ha presentato “I cospiratori del Priorato” e Gian Maria Aliberti Gerbotto con “L’ordine del vero”.
Dopo le presentazioni, tutti ai tavoli, per la cena.
E anche qui tante sono le persone che dovrei ringraziare – in particolare Carla, Francesco, Raniero e consorte – ma in generale ho goduto di una compagnia eccezionale, per cordialità, originalità e gusto per la vita.
Pubblico qualche foto, in bassa definizione, di quelle scattate con i cellulari, mentre io non me ne accorgevo nemmeno. Quelle serie arriveranno via CD, ne farò una galleria.
Ma intanto condividiamo l’emozione, la bellezza e l’importanza del momento.
E anche la classe della cornice, la bontà del cibo e del vino… d’altronde siamo a Bologna, la dotta, la grassa e gaudente Bologna.
Ci piace così, questa città, una dea madre sorridente che ti offre sempre un boccone in più, un sorso in più, un piacere aggiunto.
Ad ogni modo, a livello professionale ce l’ho messa tutta, pare che io sia stata più che all’altezza della situazione. Così almeno mi dicono. Io, che sono ipercritica, posso solo garantire sull’impegno.
Con un inizio così, sicuramente le prossime volte non avrò il crollo di adrenalina nei giorni a seguire.
Grazie a chi c’era, grazie all’Accademia Res Aulica, grazie a Leone Editore che si è fidato di me ancora una volta, grazie a chi è stato con me virtualmente ma non per questo lo è stato meno.
E da ex operatrice del turismo, grazie al personale dell’hotel: conosco la stanchezza che c’è dietro ai vostri sorrisi. Ma erano splendidi lo stesso.