Un nuovo racconto “federiciano” in un’antologia

Sono particolarmente fiera della notizia ricevuta oggi. In questa antologia, di cui trovate il link qui, è presente un mio racconto dal titolo “Biancofiore e lo Sposo prescelto”.

Sono soddisfatta per più motivi.

In primis, perché nei miei progetti l’argomento doveva essere affrontato da un gruppo di autori e la voce di Biancofiore sarebbe stata il raccordo tra le loro penne. Non è stato così, ma non mi sono persa d’animo. Se dico che farò qualcosa, lo faccio. Il quando e il come sono passabili di variazioni.

In seconda battuta, perché scrivere quest’anno non è stato facile. La responsabilità di essere pendolare, senza telelavoro, con i genitori anziani e fragili è stata lacerante. Sono ancora rabbiosa per i mesi passati e non so quando sbollirò. Nonostante lo stress, ho cercato di non accantonare del tutto la penna. Mi sono dedicata a testi brevi o leggeri, accantonando per tempi migliori i progetti più corposi.
Ce l’ho fatta e ne sono orgogliosa.

Ciliegina sulla torta, dopo anni torno su un testo che può raggiungere la libreria. Per me non vuol dire nulla, ma gli addetti ai lavori danno al fatto un valore che spesso supera il peso attribuito alla qualità delle opere.

Per cui prendo la mia soddisfazione, la incarto e la porto a casa, in attesa delle agognate ferie.