il punto della situazione

È molto che non aggiorno il sito, per tanti piccoli motivi spesso intrecciati tra loro.
Al di là dei problemi personali, che non mancano a nessuno e che tengo per me, si avvicina il tempo dei bilanci e quello dei progetti. Il 17 settembre il mio libro compirà un anno!
Per essere opera di una esordiente totalmente sconosciuta, pubblicata da una piccola casa editrice, il romanzo “Calpurnia, l’ombra di Cesare” sta andando bene per numero di copie vendute e un bel piazzamento in alcuni premi letterari, anche se per me il più grande riconoscimento è l’essere diventata amica di molti lettori e di alcuni autori. Si scrive perché si è umani, per restare umani. Così dovrebbe essere, o almeno così è per me.
In questo momento e per qualche mese c’è un romanzo di formazione che è in valutazione. Non so se uscirà, perché potrebbero esserci complicazioni legate a situazioni concrete. Un altro romanzo, in cui la storia e il mito si fondono, è a metà stesura, tra un accidente e l’altro. Intanto un amico mi pungola a cimentarmi con lui nello svelare il lato oscuro un famosissimo personaggio storico, anche se, sempre per motivi pratici, non so se potrò lasciarmi andare a questa tentazione.
Per raccogliere in maniera più ordinata il materiale sul libro, ho aperto anche il sito www.calpurnia.it, augurandomi che invece questo sito possa diventare un contenitore per tanti altri lavori, mentre il mio storico travel blog, Gira il Mondo Gira, sta chiudendo, per impossibilità di investirvi risorse. Nicolò Piccinni, autore della colonna sonora dedicata al romanzo e riportata nel booktrailer, ha pubblicato il suo primo disco e nuove strade si aprono davanti a lui, ai suoi occhi capaci di sognare forte e alle persone che lo amano.
Su Calpurnia ho scritto anche tre monologhi, uno doveva essere rappresentato ma poi si sono verificate delle difficoltà. Accadrà, anche se non già quest’estate come si pensava.
Mi piacerebbe riprendere in mano il suo romanzo, perché l’approccio teatrale e la prima persona necessaria al monologo mi hanno fatto rompere un penultimo velo che avevo teso. Una “extended edition” in vista? Magari in futuro, al massimo tra otto anni.
Molti non immaginano che la creatività, quando esce nel cassetto, deve seguire delle strade fatte di scadenze e contratti, perché condividere implica anche questo: non si può fare tutto quello che si vuole delle proprie idee. Bisogna rispettare i lettori e gli editori. Si esce dall’hard disk e si entra nel mondo reale. Per me, però, questo non è mai stato un problema: vivo con i piedi pesantemente immersi nel pantano della realtà, in una quotidianità assolutamente distante da quella che si pensa tipica dell’autore.  Le idee e la voglia di fare ci sono sempre, ma chiaramente devono confrontarsi con una griglia di percorsi e tempistiche, necessaria a concretizzarle in maniera equilibrata e rispettosa di tutti.

 

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