Costanza d’Aragona: la regina che meritava un romanzo – prima parte

Costanza d’Aragona, dapprima regina d’Ungheria, poi di Sicilia e infine Imperatrice è la protagonista del romanzo storico “Costanza Sicanie Regina” e amo definirla una ragazza in gamba che ha saputo vivere a pieno la sua seconda quanto inattesa opportunità. Ve la racconto un po’ come se vi parlassi di un’amica, perché poi, dopo mesi di condivisione profonda, si diventa così e anche di più.


La nostra Costanza è la prima femmina della nidiata messa al mondo da Sancha di Castiglia e Alfonso il Casto. Costanza nasce più o meno nel 1183. Non abbiamo suoi ritratti, ma sappiamo che aveva lunghi capelli biondi, perché sono stati ritrovati nel sarcofago, attaccati al camaleuco e a quel che restava del teschio.  

I pesanti tendaggi di velluto erano tirati per confinare la calura fuori dalla finestra, ma lei ne aveva scostata parte e si era seduta sotto una lama di luce. Tutti i suoi colori – la pelle lattea, i capelli chiari raccolti in un’acconciatura raffinata – erano così accesi da renderla simile ai marginalia di un copista particolarmente abile.


Non abbiamo motivo di dubitare del colore, visto che ci è giunto un bel ritratto della madre Sancha a confermarlo. E su di lei, sulla genitrice, mi voglio soffermare un po’, perché Sancha di Castiglia fu una regina forte e con le idee chiare. Appassionata d’arte, creerà un piccolo cenacolo di musici e poeti alla sua corte. Ottima organizzatrice, una volta vedova fonderà il monastero di Santa Maria di Sijena, di cui sarà priora. 
La nostra Costanza dalla madre ha appreso tanto, lo vedremo nel corso della sua storia (e, perché no, del mio romanzo)

«Sei ancora giovane, sei colta e sei bella. Non finirai i tuoi giorni come me, in questo luogo silenzioso. Per te la musica suonerà ancora» le aveva detto Sancha, che nel suo periodo di regno aveva riempito la corte di menestrelli.

Continua nel post del 19 luglio!